Come il movimento no-vax sta organizzando un boicottaggio sui social contro il caricamento dei dati nel Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) rappresenta una rivoluzione per il Servizio Sanitario Nazionale italiano, promettendo di migliorare l’efficienza e l’accessibilità delle informazioni mediche. Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio questa innovazione. Il 30 giugno è la data limite entro cui è possibile opporsi al caricamento automatico dei propri dati sanitari antecedenti al 19 maggio 2020. In vista di questa scadenza, i gruppi no-vax sui social media, notoriamente diffidenti riguardo alla gestione della privacy, stanno organizzando un boicottaggio per fermare il processo.
Un gruppo su Facebook con oltre 32.000 membri sta diffondendo istruzioni dettagliate su come opporsi al caricamento dei dati nel FSE. Questo gruppo ha ripreso la battaglia per la privacy, simile a quella condotta contro il Green Pass durante la pandemia di COVID-19. Gli utenti stanno condividendo link ai siti istituzionali e spiegazioni passo-passo per esercitare il proprio diritto di opposizione, rendendo questa operazione una priorità per chiunque voglia mantenere il controllo sui propri dati sanitari.
Le normative e l’automazione dei dati sanitari
La questione del Fascicolo Sanitario Elettronico è regolata dall’articolo 11 del decreto legge n.34/2020, che prevede l’automatizzazione del caricamento dei dati sanitari a partire dal 19 maggio 2020. In precedenza, era necessario il consenso esplicito dell’assistito per alimentare il FSE, ma con il nuovo decreto, tale consenso non è più richiesto. Tuttavia, il diritto di opporsi a questa automazione è garantito e può essere esercitato attraverso il servizio online “Fse – Opposizione al pregresso”, come indicato dal Ministero della Salute.
Il Ministero ha avviato una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione riguardo alla scadenza del 30 giugno e alla procedura di opposizione. Questa iniziativa è volta a garantire che tutti i cittadini siano consapevoli delle loro opzioni e possano fare una scelta informata sul trattamento dei propri dati sanitari.
Reazioni e impatti sui social media
La reazione sui social media è stata immediata e intensa. Il post di un noto gruppo no-vax su Facebook ha raccolto migliaia di interazioni in poche ore. Nei commenti, molti utenti dichiarano di aver già completato la procedura di opposizione, esprimendo sollievo per aver protetto i propri dati personali. Uno dei commenti più popolari recita: “Già Fatto”.
Questo movimento dimostra ancora una volta come i social media possano essere utilizzati per mobilitare rapidamente e coordinare azioni collettive. La preoccupazione per la privacy e la gestione dei dati personali continua a essere un tema centrale per molti italiani, specialmente in un contesto di crescente digitalizzazione dei servizi sanitari.
Il boicottaggio no-vax contro il Fascicolo Sanitario Elettronico evidenzia le tensioni esistenti tra innovazione digitale e diritti alla privacy. La scadenza del 30 giugno sarà un momento cruciale per valutare l’efficacia della campagna informativa del Ministero della Salute e il livello di opposizione tra la popolazione.